“Sei minuti al giorno, in media, tra spot e tribune elettorali, per ciascun quesito. Mai in prima serata. E poi è vietato parlare del 12 e 13 giugno nelle trasmissioni di approfondimento e attualità. Eccola l’informazione Rai sui referendum, ecco come la tv pubblica risponde ai richiami del presidente della Repubblica e dell’Agcom”. A protestare contro “la censura” in atto sulla Rai sono i comitati ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ e ‘2 Sì per l’acqua bene comune’, in presidio permanente davanti a Montecitorio per protestare contro il dl omnibus. “Una situazione inaccettabile: ecco perché – annunciano i comitati – una nostra delegazione sta andando sotto la sede della Rai per chiedere di essere ricevuta e pretendere un immediato cambio di rotta sull’informazione per i referendum. E poi sarà la volta dell’Agcom”.

Ad ogni referendum, spiegano i Comitati ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ e ‘2 Sì per l’acqua bene comune’, da qui alla data del voto toccano 3 spot e 5 tribune elettorali (sia gli uni che le altre prevedono opinioni pro e contro), per un totale medio di 1,2 minuti a giorno di spot e 5 di tribune (totale reti Rai). A rendere ancora più ”ridicola” la faccenda, sottolineo le associazioni, sono gli orari di trasmissione: alle 9 di mattina su Rai 3 gli spot, alle 15 e alle 17 sul Due e sul Tre le tribune. “E hanno la faccia tosta di chiamarla informazione? A noi sembra l’ennesima presa in giro per affossare i referendum”, protestano i Comitati. “Mentre qualcuno può permettersi messaggi a reti unificate in violazione della par condicio, ai quesiti vengono lasciate le briciole. A questo punto le promesse non bastano più. Pretendiamo informazione corretta, esaustiva e in orari di massimo ascolto”.