Archivio degli articoli con tag: democrazia

“Sei minuti al giorno, in media, tra spot e tribune elettorali, per ciascun quesito. Mai in prima serata. E poi è vietato parlare del 12 e 13 giugno nelle trasmissioni di approfondimento e attualità. Eccola l’informazione Rai sui referendum, ecco come la tv pubblica risponde ai richiami del presidente della Repubblica e dell’Agcom”. A protestare contro “la censura” in atto sulla Rai sono i comitati ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ e ‘2 Sì per l’acqua bene comune’, in presidio permanente davanti a Montecitorio per protestare contro il dl omnibus. “Una situazione inaccettabile: ecco perché – annunciano i comitati – una nostra delegazione sta andando sotto la sede della Rai per chiedere di essere ricevuta e pretendere un immediato cambio di rotta sull’informazione per i referendum. E poi sarà la volta dell’Agcom”.

Ad ogni referendum, spiegano i Comitati ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ e ‘2 Sì per l’acqua bene comune’, da qui alla data del voto toccano 3 spot e 5 tribune elettorali (sia gli uni che le altre prevedono opinioni pro e contro), per un totale medio di 1,2 minuti a giorno di spot e 5 di tribune (totale reti Rai). A rendere ancora più ”ridicola” la faccenda, sottolineo le associazioni, sono gli orari di trasmissione: alle 9 di mattina su Rai 3 gli spot, alle 15 e alle 17 sul Due e sul Tre le tribune. “E hanno la faccia tosta di chiamarla informazione? A noi sembra l’ennesima presa in giro per affossare i referendum”, protestano i Comitati. “Mentre qualcuno può permettersi messaggi a reti unificate in violazione della par condicio, ai quesiti vengono lasciate le briciole. A questo punto le promesse non bastano più. Pretendiamo informazione corretta, esaustiva e in orari di massimo ascolto”.

Da Zagrebelsky a Rodotà un appello sul sito del Comitato sì acqua pubblica per difendere il diritto dei cittadini ad esprimersi sui beni comuni e il nucleare

di Carmine Saviano

La Repubblica, lunedì 02 maggio 2011

“Impedire il voto è un abuso di potere”
Giuristi e intellettuali difendono il referendum

ROMA – Un abuso di potere. Con governo e maggioranza parlamentare “schierati militarmente” per impedire il voto ai referendum su acqua pubblica e nucleare. Parte da qui la denuncia del comitato “Sì Acqua Pubblica”. Che ha diffuso in rete un “Appello per i referendum”. In calce le firme di giuristi ed esponenti del mondo dell’economia e della cultura. Da Stefano Rodotà a Gustavo Zagrebelsky, da Ugo Mattei a Grande Stevens. Sotto accusa la cortina fumogena creata dal governo con l’annuncio di una legge ad hoc per acqua pubblica e servizio idrico. Un “escamotage avvilente che dà la misura del loro dilettantismo giuridico e della loro miserabilità politica”. Leggi il seguito di questo post »

di Marco Boato

Terra news, Giovedì 28 aprile 2011

Si è creata ad arte molta confusione nell’opinione pubblica in relazione al referendum antinucleare già indetto per domenica 12 e lunedì 13 giugno. E’ bene ricapitolare come stanno le cose e cercare di fare chiarezza, al di là della cortina fumogena con cui si sta tentando di annebbiare le idee ai cittadini, per indurli a non partecipare alla consultazione referendaria.

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 di Stefano Rodotà

La Repubblica,  Venerdì 22 aprile 2011

 Ogni giorno ha la sua pena istituzionale. Davvero preoccupante è l’ultima trovata del governo: la fuga dai referendum. Mercoledì si è voluto cancellare quello sul nucleare. Ora si vuole fare lo stesso con i due quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua. Le torsioni dell’ordinamento giuridico non finiscono mai, ed hanno sempre la stessa origine. È del tutto evidente la finalità strumentale dell’emendamento approvato dal Senato con il quale si vuole far cadere il referendum sul nucleare. Timoroso dell’”effetto Fukushima”, che avrebbe indotto al voto un numero di cittadini sufficiente per raggiungere il quorum, il governo ha fatto approvare una modifica legislativa per azzerare quel referendum nella speranza che a questo punto non vi sarebbe stato il quorum per il temutissimo referendum sul legittimo impedimento e per gli scomodi referendum sull’acqua. Una volta di più si è usata disinvoltamente la legge per mettere il presidente del Consiglio al riparo dai rischi della democrazia. Leggi il seguito di questo post »

Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare – scippo tutto da verificare, visto che devono ancora pronunciarsi un ramo del Parlamento e la Corte di Cassazione – , il Governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull’acqua.

Alle tuonanti dichiarazioni di ieri del Presidente di Federutility, Roberto Bazzano, che ha chiesto espressamente un intervento legislativo per fermare i referendum sull’acqua, risponde oggi il ministro Romani con l’apertura ad un approfondimento legislativo ad hoc.

A Governo, Federutility e Confindustria diciamo chiaramente : “Non ci provate, giù le mani dai referendum!”.

I referendum sull’acqua hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l’uscita dell’acqua dal mercato e dei profitti dall’acqua. Che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale. Che rivendica il proprio diritto a decidere in prima persona.

Un grande movimento che non permetterà alcuno scippo dell’acqua e della democrazia. Perché solo la partecipazione è libertà.

Comitato referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune
Roma, 21 aprile 2011