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Dalle valli del Lombardo-Veneto alla Sicilia, in prima fila nel sostegno ai quesiti contro la privatizzazione anche molti sindaci di Lega e centrodestra, mentre il Pd che ora fa campagna per il “sì” è stato a lungo su posizioni liberiste

di Valerio Gualerzi

La Repubblica, 03 giugno 2011

ROMA – Cosa hanno in comune il sindaco siciliano di Menfi e quello leghista di Bardolino? I vescovi e i centri sociali? Hanno in comune un bene, anzi un bene comune: l’acqua. E per difenderlo dalla speculazione e dalla logica del profitto hanno deciso di schierarsi a favore dei referendum contro la privatizzazione delle reti idriche del 12 e 13 giugno. Se è vero che raggiungere il quorum sarà molto difficile, una delle chiavi per un eventuale successo è proprio la trasversalità del sostegno al “sì” ai quesiti che riguardano la gestione degli acquedotti. Non solo quella tutto sommato poco sorprendente tra l’area anticapitalista dei no global e il richiamo della Cei 1 al francescano “molto utile et humile et pretiosa et casta sor Aqua”, ma anche quella che passa dentro partiti e coalizioni. Leggi il seguito di questo post »

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Incontro su esperienze gestione pubblica a Bari con Vendola
27 aprile, 18:20

(ANSA) – BARI, 27 APR – Per il vicesindaco con delega ai servizi idrici di Parigi, Anne Le Strat, ”in Italia c’e’ una grande capacita’ di mobilitazione dell’opinione pubblica: il referendum sull’acqua pubblica ci sara’ e io vengo proprio a sostenere questa battaglia che non ha un equivalente in Europa”.

Lo ha sottolineato, oggi a Bari, in un incontro sulle esperienze di gestione pubblica dell’acqua fra Parigi (dove dopo 25 anni di gestione privata l’acqua e’ di nuovo pubblica dal 2010) e la Puglia. All’incontro ha partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

fonte ANSA

Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare – scippo tutto da verificare, visto che devono ancora pronunciarsi un ramo del Parlamento e la Corte di Cassazione – , il Governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull’acqua.

Alle tuonanti dichiarazioni di ieri del Presidente di Federutility, Roberto Bazzano, che ha chiesto espressamente un intervento legislativo per fermare i referendum sull’acqua, risponde oggi il ministro Romani con l’apertura ad un approfondimento legislativo ad hoc.

A Governo, Federutility e Confindustria diciamo chiaramente : “Non ci provate, giù le mani dai referendum!”.

I referendum sull’acqua hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l’uscita dell’acqua dal mercato e dei profitti dall’acqua. Che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale. Che rivendica il proprio diritto a decidere in prima persona.

Un grande movimento che non permetterà alcuno scippo dell’acqua e della democrazia. Perché solo la partecipazione è libertà.

Comitato referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune
Roma, 21 aprile 2011