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Cara redazione di Ballarò / Annozero,

sembrate appartenere alla libera informazione, ma intanto Vespa è stato l’unico conduttore di talk show che si è comportato correttamente con il Comitato Promotore dei referendum per l’acqua.

Non avete capito nulla di quello che sta succedendo in questo Paese.

Pensate che il grande risultato delle elezioni amministrative sia la spinta per i referendum e invece è stata la spinta dei referendum (1,4 milioni di firme per l’acqua, do you remember?) a produrre il grande risultato delle elezioni amministrative.

Continuate a pensare che il Paese sia diviso tra il tiranno e l’opposizipne di centro-sinistra e non avete capito che c’è una società dal basso che vuole cacciare Berlusconi, ma che al contempo non ne può più di un centro-sinistra politicista e liberista.

Non evete filato i referendum, fino a che il blocco di potere “Repubblica/Espresso/Pd” non ha immaginato che il referendum potesse essere utilizzato come “spallata” per il tiranno; solo allora siete scesi in campo, ma., mancandovi le basi per capire il protagonismo sociale in atto, non riuscite ad invitare l’anomalia del Comitato promotore (che non ha tessere e guarda al futuro) e ricorrete allo stantio copione del chiacchericcio fra opinionisti e politicanti.

Mi fate tristezza.

Forse un giorno non ci sarete più.
Se quel giorno nessuno farà manifestazioni di popolo per voi, forse allora intuirete il perchè.

Marco Bersani
Comitato Referendario “2 SI per l’acqua bene comune”

Dalle valli del Lombardo-Veneto alla Sicilia, in prima fila nel sostegno ai quesiti contro la privatizzazione anche molti sindaci di Lega e centrodestra, mentre il Pd che ora fa campagna per il “sì” è stato a lungo su posizioni liberiste

di Valerio Gualerzi

La Repubblica, 03 giugno 2011

ROMA – Cosa hanno in comune il sindaco siciliano di Menfi e quello leghista di Bardolino? I vescovi e i centri sociali? Hanno in comune un bene, anzi un bene comune: l’acqua. E per difenderlo dalla speculazione e dalla logica del profitto hanno deciso di schierarsi a favore dei referendum contro la privatizzazione delle reti idriche del 12 e 13 giugno. Se è vero che raggiungere il quorum sarà molto difficile, una delle chiavi per un eventuale successo è proprio la trasversalità del sostegno al “sì” ai quesiti che riguardano la gestione degli acquedotti. Non solo quella tutto sommato poco sorprendente tra l’area anticapitalista dei no global e il richiamo della Cei 1 al francescano “molto utile et humile et pretiosa et casta sor Aqua”, ma anche quella che passa dentro partiti e coalizioni. Leggi il seguito di questo post »

Una strana privatizzazione e gli affari della malavita: in Calabria migliaia di persone costrette a combattere per un servizio fondamentale

di Paolo Rumiz

La Repubblica, 16 maggio 2011

Attenti. I tamburi delle acque libere rullano a Sud, nella penultima nocca del ditone calabro, sui monti chiamati “Le Serre”. È la lotta di migliaia di abitanti stanchi di una privatizzazione zoppa che, in una terra benedetta dalle migliori sorgenti della Penisola, li obbliga a bere un liquido alla candeggina. Li vedi in processione tra i boschi, silenziosi e furenti, a caccia delle antiche fontane per riempirsi il cofano con le bottiglie di sopravvivenza. Tutta gente che promette sfracelli ai referendum di giugno. Una miccia che inquieta il Palazzo e i padroni delle acque.
Non la vogliono. Quella cosa che esce dai rubinetti è – dicono – iperclorata, sa di ruggine e ha il colore del fango. E viene dalla diga più malavitosa d´Italia, quella dell´Alaco, tra Badolato e Serra San Bruno, famosa per essere costata il decuplo del previsto. Sono anni che la gente ha paura di quell´invaso, ma negli ultimi mesi un balletto di ordinanze di non potabilità (quella di Vibo Valentia è durata 106 giorni!) poi revocate a macchia di leopardo, o reiterate all´interno della stessa rete, ha esasperato il problema, e ora il “tam-tam” corre anche sul web, contesta le rassicurazioni dei gestori, buca il silenzio di chi ha paura. Leggi il seguito di questo post »

di Christian Raimo

Un prof con i suoi studenti a un convegno sulle «energie del futuro» che in realtà è uno spot per l’atomo, nonostante Fukushima. E il referendum è servito

Fai l’insegnante in un liceo. Un giorno senti il tuo presidente del consiglio attaccarti come categoria in sé, perché non «trasmetti i valori della famiglia» ai tuoi studenti. Un altro giorno ti capita di accompagnarli, i tuoi studenti, a una conferenza informativa della Fondazione Veronesi sull’Energia del futuro: proposte energetiche per un futuro sostenibile. Insieme a te, al teatro Quirino a Roma, alle nove e mezza di mattina, ci sono un’altra trentina di insegnanti, soprattutto di scienze o di fisica, e con loro un trecento quattrocento ragazzi del triennio di vari licei della provincia di Roma. Leggi il seguito di questo post »

Da Zagrebelsky a Rodotà un appello sul sito del Comitato sì acqua pubblica per difendere il diritto dei cittadini ad esprimersi sui beni comuni e il nucleare

di Carmine Saviano

La Repubblica, lunedì 02 maggio 2011

“Impedire il voto è un abuso di potere”
Giuristi e intellettuali difendono il referendum

ROMA – Un abuso di potere. Con governo e maggioranza parlamentare “schierati militarmente” per impedire il voto ai referendum su acqua pubblica e nucleare. Parte da qui la denuncia del comitato “Sì Acqua Pubblica”. Che ha diffuso in rete un “Appello per i referendum”. In calce le firme di giuristi ed esponenti del mondo dell’economia e della cultura. Da Stefano Rodotà a Gustavo Zagrebelsky, da Ugo Mattei a Grande Stevens. Sotto accusa la cortina fumogena creata dal governo con l’annuncio di una legge ad hoc per acqua pubblica e servizio idrico. Un “escamotage avvilente che dà la misura del loro dilettantismo giuridico e della loro miserabilità politica”. Leggi il seguito di questo post »

OPEN LETTER
April 26, 2011
To: World Leaders
From: Nobel Peace Laureates

Choose Renewable Energy Over Nuclear Power: Nobel Peace Laureates to World Leaders

 On the twenty-fifth anniversary of the Chernobyl nuclear disaster in Ukraine–and more than two months after the massive earthquake and tsunami that devastated Japan–we the undersigned Nobel Peace Laureates ask you to invest in a safer and more peaceful future by committing to renewable energy sources.  It is time to recognize that nuclear power is not a clean, safe or affordable source of energy. Leggi il seguito di questo post »

Il 75% degli italiani contro il nucleare

Sulla Repubblica di oggi il punto sulla situazione politica sui referendum, coi risultati di un sondaggio che conferma: 3 italiani su 4 bocciano il nucleare.

Il Manifesto pubblica un appello (“Sì al referendum contro le manovre del governo”) sostenuto da ricercatori, politici, ambientalisti, comitati.

Liberazione ospita un intervento di Giuseppe Giulietti (“Il ‘grande imbroglione’ cerca di scippare la democrazia”)

Governo blocca monitoraggio Greenpeace delle radiazioni in mare

Il governo del Giappone ha rifiutato a Greenpeace il permesso di condurre un monitoraggio indipendente sulla presenza di radioattività nelle acque territoriali vicine alla centrale nucleare di Fukushima. È stato autorizzato solo un programma di ricerche molto più limitato, a maggior distanza dalla costa. Leggi il seguito di questo post »

di Marco Boato

Terra news, Giovedì 28 aprile 2011

Si è creata ad arte molta confusione nell’opinione pubblica in relazione al referendum antinucleare già indetto per domenica 12 e lunedì 13 giugno. E’ bene ricapitolare come stanno le cose e cercare di fare chiarezza, al di là della cortina fumogena con cui si sta tentando di annebbiare le idee ai cittadini, per indurli a non partecipare alla consultazione referendaria.

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 di Stefano Rodotà

La Repubblica,  Venerdì 22 aprile 2011

 Ogni giorno ha la sua pena istituzionale. Davvero preoccupante è l’ultima trovata del governo: la fuga dai referendum. Mercoledì si è voluto cancellare quello sul nucleare. Ora si vuole fare lo stesso con i due quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua. Le torsioni dell’ordinamento giuridico non finiscono mai, ed hanno sempre la stessa origine. È del tutto evidente la finalità strumentale dell’emendamento approvato dal Senato con il quale si vuole far cadere il referendum sul nucleare. Timoroso dell’”effetto Fukushima”, che avrebbe indotto al voto un numero di cittadini sufficiente per raggiungere il quorum, il governo ha fatto approvare una modifica legislativa per azzerare quel referendum nella speranza che a questo punto non vi sarebbe stato il quorum per il temutissimo referendum sul legittimo impedimento e per gli scomodi referendum sull’acqua. Una volta di più si è usata disinvoltamente la legge per mettere il presidente del Consiglio al riparo dai rischi della democrazia. Leggi il seguito di questo post »